Regionali, Emiliano come la corazzata Potemkin
Da una parte gli appelli all’unità e il corteggiamento serrato al Movimento 5 Stelle per un’alleanza last minute. Dall’altra, Michele Emiliano mostra i muscoli e presenta in conferenza stampa la coalizione con il Pd a fare da perno e due civiche, eredi di quelle già in Consiglio regionale, i moderati di Massimo Cassano e quelli dello scudocrociato di Ruggieri, mentre il partito è ufficialmente con Fitto, e il jolly neppure più tanto coperto del numero uno della task force sanitaria Pierluigi Lopalco, che – in caso di conferma della candidatura – potrebbe correre in tre collegi. Parola d’ordine: apertura alla società. Tecnicamente, la rappresentazione plastica di una macchina già a regime, senza possibilità di un passo indietro, con buona pace degli avversari interni all’area di Governo. Sono 14 le liste che sosterranno alle Regionali il governatore uscenti. I simboli presentati in gran spolvero con i rappresentanti di Senso Civico – Un nuovo Ulivo per la Puglia, Con Emiliano, Popolari con Emiliano, Sud indipendente, Pd, Emiliano sindaco di Puglia, Italia in Comune, Partito animalista, Democrazia cristiana, Puglia solidale e Verde, Sinistra alternativa, Pensionati e invalidi, I liberali, Partito del Sud. Ogni lista è stata presentata in pochi secondi da alcuni cittadini mentre a fare da “padrone di casa” Emiliano che nel corso della presentazione ha avuto modo di dire la sua sulla candidatura del professor Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force per l’emergenza Coronavirus: “Ho capito che mi vuole portare via la delega da assessore alla Sanità e io forse sono anche disponibile a cedergliela, perché effettivamente ognuno deve fare il mestiere che sa fare meglio”. “D’altronde – ha continuato Emiliano – non so quale altra delega potrebbe avere, quindi meglio la sanità. Lopalco ci onora come ogni altro candidato che sta scendendo in campo. Pierluigi è in campo per darmi una mano, non è una cosa da poco. Abbiamo lavorato pochi mesi insieme ma per me è un onore che una personalità come la sua decida di scendere in campo senza porre condizioni. Lo vedo determinato, l’altro ieri in tv mi ha impressionato: è stato umile, sono contento che sia piaciuto anche ad un pugliese importante come Carofiglio che ha condiviso questa sua scelta” di candidarsi. Emiliano non ha risparmiato parole anche per il suo principale contendente: “Fitto spera che le cose vadano male per vincere le elezioni, noi invece cercheremo di farle andare bene e non abbiamo perso ancora un soldo”. Il riferimento del governatore al rischio paventato dall’europarlamentare di Maglie per la Puglia di perdere circa 180 milioni di euro del Psr. “Fitto – ha continuato Emiliano – parla da un anno e mezzo sempre dello stesso fatto, è chiaro che siamo consapevoli che ci sono cause giudiziarie che hanno bloccato il Psr, ma costruirci una intera campagna elettorale non so quante volte lo dovrà ripetere ancora”. Il governatore, restando in tema di agricoltura, ha anche ricordato che “da quando mi occupo della Xylella l’abbiamo bloccata a Locorotondo, è ferma lì da quattro anni. E’ una cosa inequivocabile e chi dice il contrario dice una sciocchezza”. “Questa – ha proseguito Emiliano – è la candidatura della Puglia, la coalizione della Puglia”. “E’ stato fatto un lavoro pazzesco da tutti i miei collaboratori e dai responsabili delle liste. Mettere insieme centinaia di candidati non è stato facile, ogni candidato sarà rappresentante del presidente, dovranno andare casa per casa, rubrica telefonica per rubrica telefonica. Non dobbiamo immaginare che basti qualche grande portatore di voti per spiegare ai pugliesi quello che accadrà e quello che accaduto”. “La coalizione rappresenta – ha evidenziato ancora Emiliano – un popolo con le sue diversità, con le sue tradizioni ma anche la sua volontà di innovazione. Crediamo che la Puglia crescerà ancora, si allontanerà dal buio che avevamo alle spalle 15 anni fa”. L’obiettivo è “tenere unita questa regione”, ha spiegato. “Non possiamo tornare indietro a 15 anni fa. Quello che accomuna queste liste è la Costituzione della Repubblica italiana – ha aggiunto – e poi il principio di democrazia, tolleranza, rispetto per le diversità e per il Creato. Quindici anni fa nessuno conosceva la Puglia nel mondo, nessuno avrebbe scommesso su di noi e sul fatto che saremmo diventati la regione più attrattiva del mondo. Però, gli elettori ci devono eleggere non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che noi pensiamo di fare in futuro. Abbiamo in comune un programma che verrà scritto facendo partecipare centinaia di persone dal basso”.