Fuga dei cervelli, i Cinquestelle propongono il “prestito di formazione”
Un prestito di formazione come misura studiata per evitare la fuga dei cervelli dalla nostra regione. È quanto è stato presentato alla stampa dalla consigliera del M5S Antonella Laricchia, che ha depositato una mozione per impegnare la Giunta regionale ad istituire un prestito di formazione, al fine di sostenere economicamente l’istruzione degli studenti pugliesi. “Vogliamo che i nostri studenti non siano costretti ad andare fuori regione per avere una formazione d’eccellenza – ha esordito la Laricchia”. Per questo è stato deciso di istituire un prestito di formazione, sul modello del capitale di rischio. È un modo per finanziare l’istruzione che permetta di frequentare un corso formativo erogato da un Ente di formazione, come l’Università, senza pagare nulla all’inizio, ma rimborsando una percentuale dello stipendio futuro. Si tratterebbe di dare la possibilità allo studente di contrarre un prestito con l’Ente formativo per un massimo di cinque anni con un tasso del quattro per cento e iniziare a pagare la restituzione sin dal primo stipendio percepito. Da uno studio effettuato con le varie Università pugliesi e associazioni studentesche, la platea di studenti che potrebbe beneficiare di tale misura sarebbe pari a 13 mila. Gli studenti alla laurea sono 4030, quelli che lavorano 2549 e quelli che non lavorano 1481. Le risorse potrebbero essere reperite da una riprogrammazione dei Fondi europei e la somma da disporre sarebbe di 28,5 milioni di euro. La consigliera Laricchia ha evidenziato che se da un lato emerge la necessità primaria di fornire strumenti finanziari che affianchino studenti e famiglie nel sostenere l’investimento in istruzione, dall’altro è strategico rafforzare e innovare l’offerta formativa degli Atenei pugliesi. Ha poi fatto riferimento alle stime effettuate dall’Osservatorio Talents Venture, secondo cui il numero di immatricolati in Puglia nell’anno 2020/2021 potrebbe ridursi di circa 35 mila unità, con la conseguente perdita per gli atenei di circa 46 milioni di euro dovuta al solo minor gettito da tasse universitarie, senza contare gli effetti sull’intero indotto dell’istruzione universitaria. Ed è questo il vero motivo che ha spinto gli esponenti del M5S ad intervenire con una proposta di sostegno finanziario che la Regione dovrebbe erogare, permettendo agli studenti pugliesi di decidere di rimanere a studiare negli atenei pugliesi.