Monopoli, Cazzorla fa chiarezza sulla questione S. Stefano
Ricevimamo e pubblichiamo la nota stampa trasmessa da Sonia Giulia Cazzorla consigliere comunale di Monopoli del M5S, relativamente al divieto di accesso in zona Santo Stefano.
Dopo aver ascoltato le risposte del Sindaco in apertura del Consiglio comunale di ieri 05 agosto, che ha affermato nell’ordine 1) che da due anni sta trattando con il privato per la sistemazione dell’area, 2) che la strada che dalle colonne arriva davanti al Camping è privata, 3) che il segnale di divieto di transito oggi spostato dalle colonne in prossimità del Camping è opera del privato, 4) che anche i cartelli con il divieto di sosta lungo la stessa strada sono stati installati dal privato ma 5) che comunque nei prossimi giorni ci sarà un provvedimento di Giunta che praticamente ratificherà ciò che ha fatto il privato a mezzo di una convenzione, ho chiesto chiarimenti al Dirigente dell’U.T.C. Ing. Amedeo D’Onghia il quale, con grande disponibilità, nel pomeriggio odierno mi ha accompagnata in un sopralluogo a Santo Stefano.
L’Ing. D’Onghia mi ha spiegato che le particelle 61, 59, 54, 56 e 58 del foglio 48, che dalle visure catastali in mio possesso risultano di proprietà del Comune di Monopoli, in realtà non coincidono con la strada asfaltata che, svoltando a destra dopo le colonne, giunge fino al Camping ma sono per il primo tratto parallele ad essa, poi la incrociano (più o meno nell’avvallamento) per arrivare quasi a lambire il lato destro della spiaggia di Santo Stefano e da lì parte la ormai famosa strada indicata dalla particella 92 che taglia a metà il Camping, lambisce Cala Sottile e Cala verde e si ricongiunge dopo Torre Cintola alla Via Traiana.
Quindi la strada asfaltata che dalle colonne arriva davanti al Camping è effettivamente stata realizzata su proprietà privata ma possiede tutti i requisiti per essere classificata come strada privata ad uso pubblico, in quanto vi è la destinazione al servizio di una collettività indeterminata di cittadini portatori di un interesse generale, ha l’oggettiva idoneità a soddisfare esigenze di interesse generale consentendo di raggiungere spazi pubblici non altrimenti accessibili ed esiste un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, costituito dalla protrazione dell’uso da tempo immemorabile.
Dalla classificazione di tale strada come privata ad uso pubblico discendono alcune necessarie, importanti, conseguenze e cioè che non può essere impedito il transito ed il parcheggio della collettività indeterminata di cittadini e che su tutte le strade ad uso pubblico, quindi anche quelle private ad uso pubblico, la segnaletica stradale viene apposta esclusivamente dal Comune dietro apposita ordinanza dirigenziale della P.M., per cui il privato non poteva apporre la segnaletica verticale né prima delle colonne né nei pressi del Camping, né tantomeno i segnali di divieto di sosta se non violando l’art.38 comma 10 e 13 del Codice della Strada.
Se il problema è il “parcheggio selvaggio” sulla detta strada privata ad uso pubblico, il privato dovrebbe semplicemente chiedere l’intervento della Polizia Locale per multare i trasgressori.
Solo a Monopoli con questa Amministrazione può accadere che il privato installi dei divieti di sosta lungo una strada ad uso pubblico ed invece di multarlo l’Amministrazione ne ratifichi successivamente l’operato.
Su un aspetto siamo tutti d’accordo: esiste sulle mappe una strada comunale (particella 92) che, partendo dal lato destro della spiaggia di Santo Stefano, attraversa, tagliandolo a metà, il Camping, giunge prima a Cala Sottile, poi a Cala verde ed infine si ricongiunge con la via Traiana dopo Torre Cintola e che sarebbe da anni argomento di una trattativa tra pubblico e privato per ottenere il Comune la proprietà sia della strada asfaltata che quella non asfaltata che corre lungo il lato a monte del Campeggio sino a Cala Verde, realizzando un percorso pubblico a tutti gli effetti in cambio della cessione delle particelle oggi di proprietà comunale al privato.
Sul punto ritengo che, se l’Amministrazione in carica non fosse forte con i deboli e debole con i forti, e se è vero che vi è una trattativa per la sistemazione dell’area (compresa quella dinanzi a Cala Verde), questa debba prima essere conclusa e poi sistemato, in conformità all’accordo raggiunto, lo stato dei luoghi mentre, riguardo la stradina che attraversa il Camping, io so solo che da almeno 50 anni è inglobata nel Camping e che nessun cittadino può percorrerla a causa della recinzione della struttura, mentre di percorsi alternativi o di trattative in corso non vi è traccia (ma la causa, a detta del Sindaco, della mancata conclusione di 50 anni di trattative è stato il Covid-19!!).
Quindi, caro Angelo Annese, nessuno vuole “arrivare in mare con la macchina” ma, finché non si raggiunga un accordo con il privato, il transito carrabile sulla strada privata ad uso pubblico, consolidatosi in oltre 60 anni ininterrotti, deve rimanere liberamente fruibile dalla comunità sino a Cala Verde.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, l’ormai famoso tornello che rende di fatto inaccessibile la scogliera pubblica alle persone diversamente abili.
Non mi interessa se la strada oltre il tornello sia pubblica, privata o demaniale, qualcuno sostituisca quel tornello assolutamente fuorilegge con una struttura che consenta il transito alle persone diversamente abili.
Quel tornello, così com’è, è vergognoso!!!