Conversano, è morto l’ex sindaco Domenico Macchia
Alle 18 di questo pomeriggio è spirato il professore Domenico Macchia. Aveva 88 anni, docente di lettere alle scuole medie, per due volte, dal 1978 al 1980 e nel 2002 (per pochi giorni) è stato sindaco di Conversano. Macchia è stato anche tra i promotori del Crsec (Centro ricerche e servizi culturali) di Conversano. In politica, ha militato nel Partito socialista. Il suo primo mandato da sindaco fu caratterizzato dall’approvazione dell’ancora vigente Piano regolatore generale e da diverse iniziative culturali, sostenute in quel periodo dalla Provincia di Bari, anch’essa a guida socialista e conversanese con l’avvocato Gianvito Mastroleo. Nel 1980, con la fascia tricolore ospitò in Piazza XX Settembre il presidente della Repubblica Sandro Pertini, in visita a Conversano per rendere omaggio al martire Di Vagno. Nel 2001, dopo il commissariamento del Comune a seguito della caduta anticipata della giunta-Bonasora, che fu spiccatamente anti-socialista, accettò la candidatura a sindaco aderendo alla coalizione (L’Altra Città, Prc e Sdi) che in 6 anni aveva duramente contestato le gestioni socialiste e democristiane nella “Prima Repubblica”. Quella candidatura provocò la divisione dei socialisti, con la corrente “divagnana” (Pinuccio Lo Greco, Tuccino Lofano, Franco Simone, cui si aggiunsero Vito Martelli, Walter Vavalle, Vincenzo D’Alessandro e altri vecchi militanti) che aderì al Nuovo Psi di De Michelis e Bobo Craxi e si allearono con Forza Italia. Anche quella volta, il centrosinistra si presentò diviso alle elezioni, con la Margherita e l’area moderata che sin da allora prese le distanze dagli ex bonasoriani ma soprattutto da Rotunno. Con somma sorpresa Macchia accettò la candidatura, presentandosi agli elettori con la foto che lo raffigurava insieme a Pertini. A nessuno, ovviamente, sfuggì un particolare: da quella foto elettorale fu “tagliato” l’allora presidente della Provincia Mastroleo. Finì con Macchia che perse al primo turno e al ballottaggio vinse contro l’ex consigliere provinciale Raffaele Piemontese, in quel periodo in quota all’allora presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto. Fu una vittoria inutile, vanificata dall'”anatra zoppa”. Dopo due giorni, infatti, i 12 eletti con Piemontese si dimisero e si tornò a nuove elezioni. Quella fu la vicenda conclusiva della carriera politica di “Minguccio” (così amavano chiamarlo i socialisti) che qualche anno dopo prese le distanze da chi lo aveva candidato sindaco con l’intento, poco nobile, di rompere il fronte socialista che a Conversano, tra la fine degli anni ’90 e i primi del 2000, godeva ancora di un discreto consenso elettorale. I personaggi erano gli stessi che appena due settimane fa hanno diviso il centrosinistra e consentito la rielezione di Giuseppe Lovascio a sindaco della città.
LA FOTO “COMPLETA” DI MACCHIA, CON PERTINI E MASTROLEO