Covid ferma le danze, lettera aperta di 100 Scuole
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Studiare danza o ballo in sicurezza è possibile. Anzi, forse non è mai stato così sicuro come durante l’epoca del Covid. Non si tratta di una provocazione, ma di un chiarimento: è il caso di ricordare che praticare in sicurezza una qualunque disciplina fisica che preveda il rispetto di regole, il lavoro di gruppo (sia pure con tutti i distanziamenti del caso) abbinandoli all’attività fisica, è decisamente educativo non solo dal punto di vista della disciplina stessa, ma anche e soprattutto perché diventa la metafora della vita in comunità.
Cosa si penserebbe se, nel rappresentare una coreografia, classica o moderna non ha importanza, un porteur lasciasse rovinare in terra la propria partner anziché sostenerla?
E non accade forse la stessa cosa quando, nel nostro quotidiano, veniamo meno alle regole del vivere civile? Non si tratta di un esercizio retorico, ma semplicemente della dimostrazione di come un messaggio sbagliato possa ottenere dei risultati fuorvianti, inducendo a pensare che la frequentazione di una scuola di danza sia simile a quella dei nuovamente affollati luoghi della movida o di qualunque altra situazione del vivere quotidiano che, favorendo una promiscuità senza regole, possa trasformarsi in un volano di contagi.
La sicurezza allora non è in discussione, specie alla luce delle giustamente severe regole regionali alle quali tutte le scuole di danza e ballo pugliesi si sono dovute adeguare per poter riprendere la propria attività dopo il lockdown, un periodo sofferto per tutto il Paese, nel quale il mondo della danza ha cercato di reagire creativamente, come tutti gli altri comparti dello Spettacolo, improvvisando lezioni e persino performance online, pur nella consapevolezza che il “luogo” deputato ad accoglierle sono le tavole di un palcoscenico e non certo lo schermo di un tablet o di un computer.
Il rispetto della normativa anticovid è tassativo e prevede autocertificazioni, controllo della temperatura di chiunque acceda nelle scuole, l’igienizzazione costante e l’aerazione dei locali, il rispetto della distanza di sicurezza in sala da ballo e nei locali comuni, l’uso costante della mascherina da parte di tecnici ed insegnanti (ma anche degli allievi), il cambio di calzature al momento dell’arrivo nella scuola e l’utilizzo degli spogliatoi in modo scaglionato. Attività, è solo il caso di ricordarlo, che in molti casi era necessario svolgere – anche solo per buon senso – pure prima dell’esplosione della pandemia, come in ogni luogo non all’aperto nel quale venga svolta un’attività fisica di gruppo.
Ma ovviamente non basta, dal momento che il mondo della danza e del ballo partecipa a pieno titolo anche alla vita economica di un territorio ed è a sua volta una macchina che, pur fragile, produce occupazione nell’ambito del cosiddetto Terzo settore. In questo caso sono i numeri a parlare e quelli pugliesi sono abbastanza chiari. In tutta la regione sono attive ben 2800 realtà che si suddividono così come segue: 1000 scuole di danza e circa 900 scuole di ballo alle quali vanno ad aggiungersi poco meno di 1000 altre realtà attive all’interno di palestre scolastiche, palestre fitness e Palazzetti dello sport.
Se poi consideriamo che mediamente vi insegnano almeno tre docenti tutti in possesso di regolari diplomi, si può tranquillamente affermare che l’intero comparto pugliese delle scuole di danza dia lavoro a circa 8000 insegnanti. Numeri importanti quindi che però ancora prescindono dal dato fondamentale, ovvero un bacino di utenza che si assesta intorno ai 200.000 allievi.
Da sempre la Puglia, rispetto ad altre regioni d’Italia, ha evidenziato un grande fermento e vivacità in questo settore anche per numero di praticanti le discipline legate alla danza classica e moderna e al ballo inteso come danza sportiva. I ragazzi, i bambini, e gli adulti hanno gremito queste associazioni dando vita anche a importanti concorsi, stage internazionali e manifestazioni nel nostro territorio. E proprio in queste realtà si può iniziare a ricostruire un vivere sereno, fatto di passione, di voglia di movimento, di musica di arte e di sport.
E’ questo il mondo della danza che non vuole e non può essere messo sullo stesso piano della movida incontrollata; è questo il mondo della danza sportiva (ballo) che, insieme con tutte le altre realtà didattiche e performative dello Spettacolo, sta impegnando tutte le proprie forze nella ripresa più difficile dal Dopoguerra a oggi e che chiede chiarezza nelle regole, ma anche correttezza nella comunicazione.
LE SCUOLE FIRMATARIE DELLA PROVINCIA DI BARI
Hellodance, Danza e dintorni, Nuova Danzarte, Ensemble, Academy of dance, Scarpette rosa, Ballet center, 34 Street, Studio danza, Progetto danza, Les dances, Etoile Academy, The dance academy, Accademia dello spettacolo, Latin Soul, Glisses, Harmony Dance, Descarga cubana (Bari); Queens Ballet, Juvenia dance (Toritto); Art ballet studio, Sensazioni in movimento, La petite etoile (Mola); Tropicalismo, Il cigno accademia (Bitritto); Attitude, Pas de deux (Noicattaro); Scarpette Rosa, Dance company (Molfetta); Dancelab, Maison de la dance (Corato); Passi da sogno, Adelfia Ballet School (Adelfia); Giselle (Palo del Colle); Accademia delle muse, Accademia Nibe (Polignano); New Laboratorio del movimento (Gioia del Colle); Arte danza, Athena (Triggiano); Anima e danza (Cassano Murge); A passo di danza (Valenzano); Free family project (Altamura); Il Balletto, Danzarte (Monopoli); Danza Odile (Noci); Balletto oggi, Abc danza, Helga Kaloc (Modugno); Balletto in (Bitonto); Musical Academy (Conversano); Dna Danza, Danzarte (Terlizzi); Artinscena (Castellana Grotte); Centro danza (Acquaviva).