Monopoli, Indiveri (PD), mensa chiusa, “situazione di una gravità inaudita”
Relativamente alla chiusura della mensa sociale di Monopoli, riportiamo la nota del consigliere comunale del PD Felice Indiveri che fa il punto della situazione. Ricordiamo che in questo momento tante persone in condizioni di disagio che fruivano della mensa sono rimaste senza pasto.
Ho appreso poche ore fa della decisione dell’Unitalsi di sospendere il servizio di gestione della mensa sociale comunale.
Una decisione molto sofferta ma resasi necessaria a fronte di una situazione oggettivamente non più tollerabile. Dalla consultazione degli atti amministrativi susseguitisi nel tempo emerge che:
1) l’Unitalsi gestisce il servizio dal 2012, anno di istituzione della mensa comunale;
2) la convenzione disciplinante il servizio è scaduta il 06 agosto 2019 (25 dicembre dello stesso anno per la gestione dei festivi);
3) Il 13 dicembre 2019 veniva pubblicato il bando per la gestione di detto servizio, tanto “appetibile” e appropriato da ANDARE DESERTO;
4) Pertanto, nelle more della pubblicazione di un nuovo bando, l’amministrazione comunale tirava a campare con un susseguirsi di proroghe bimestrali e trimestrali;
5) Con delibera di giunta dell’11.06.2020 veniva disposta l’attivazione di una nuova procedura comparativa per l’individuazione del soggetto con cui stipulare convenzione triennale per la gestione della mensa sociale comunale. Rispetto al primo avviso pubblico, come detto andato deserto, veniva introdotta la “novità” di un rimborso per spese di gestione pari ad un massimo di € 7.000 annui, previa rigorosa rendicontazione, come è giusto che sia;
6) Circa un mese fa Unitalsi riceveva bozza di convenzione in cui, oltre a quanto previsto dal bando, veniva richiesto all’associazione aggiudicataria, a fronte del riconoscimento di un rimborso pari a (massimo) €. 7000 annui, di farsi carico di:
A) Stipulare polizza Resp. Civile per un massimale di almeno €. 1.000.000,00 (sì, un milione di euro!) che, comprensibilmente, ha un costo tutt’altro che trascurabile;
B) Versare una cauzione pari a 3 mensilità “del canone figurativo applicabile agli immobili aventi le medesime caratteristiche, come calcolata dall’ufficio tecnico, a garanzia del rispetto degli obblighi di cui alla presente convenzione”, pari, grossomodo, a € 3.000, 00.
C) Registrare la convenzione a proprie esclusive spese.
Il tutto entro e non oltre 15 gg. dalla stipula della convenzione.
Per la serie, ciò che ti dò (per modo di dire) con una mano, te lo tolgo in anticipo con due.
Il che equivale a dire ad un’associazione di volontariato (che in questi anni ha garantito, a volte sopperendo a gravi mancanze, un servizio essenziale per la comunità, in particolare per i più in difficoltà) ma soprattutto alla Città, che di questo servizio si può fare a meno.
Ritengo che ciò sia di una gravità inaudita. Lo ribadirò nel Consiglio comunale di dopodomani, chiedendo che vengano assunti provvedimenti seri e risolutivi che, oltre a garantire la ripresa e l’efficienza di un servizio primario, restituiscano ai tanti operatori volontari che sacrificano il proprio tempo per dedicarsi al prossimo, la dignità che meritano.