Monopoli, Gruppo Misto, “vaccinare anche commesse e altri lavoratori esposti”
Riportiamo la nota dei consiglieri comunali del Gruppo Misto di Monopoli, Campanelli, Leggiero e Rotondo.
“Alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni nella nostra città – scrivono – circa l’aumento di contagi Covid, comprendendo altresì che nessuno di noi può avere la soluzione per risolvere il problema nella sua totalità, abbiamo raccolto una preoccupazione dai nostri concittadini sempre attenti e vigili, che condividiamo a pieno, e la giriamo al Sindaco Annese. In pratica si tratta di rivolgere un’attenzione in più verso alcune categorie di lavoratori più ingiustamente esposti al contagio. Pensiamo su tutti ai dipendenti dei supermercati, alle commesse e commessi delle attività commerciali ed agli operatori dei Centri di Assistenza Fiscale (CAF). È indubbio che queste categorie di lavoratori restano molto esposti al contagio, poiché le restrizioni non toccano questo tipo di servizio al pubblico. Anzi specie nel caso di cassiere e cassieri dei supermercati l’affluenza è aumentata. E con tali quantità di contatti sarebbe giusto che questi lavoratori avessero una priorità nel piano vaccinale, anche perché loro malgrado, rappresentano un ulteriore strumento di diffusione del virus. Pertanto, anche se sappiamo tutti che il Sindaco non redige un piano vaccinale, ma anche che è pur sempre la massima autorità in materia di salute cittadina, lo invitiamo a farsi portavoce presso Regione, Asl e organi preposti al fine di considerare una priorità per la vaccinazione verso questi lavoratori e di considerarli comunque con diritto di priorità nel caso in cui dovessero restare inutilizzate dosi di vaccini, così come avvenuto nei giorni scorsi con i lavoratori delle scuole. Sempre per salvaguardare il diritto all’equità per i nostri cittadini, la invitiamo Sindaco a tener pronta una lista di priorità per i vaccini in eccedenza, che come sappiamo tutti non possono essere conservati, e per evitare che si concedano, come avvenuto nei giorni scorsi, senza alcun criterio di priorità. Siamo sicuri che le categorie da noi citate, e soprattutto i dipendenti dei supermercati, vanno salvaguardati perché più esposti di altri e perché svolgono un lavoro indispensabile per la comunità.”