Conversano, depositato un O.d.g. sulla legge Zan
E’ stato depositato questa mattina un ordine del giorno sulla legge Zan, attualmente ferma al Senato. L’idea ha una lunga incubazione ed ha genesi da un incontro organizzato il 16 novembre dello scorso anno dal circolo PD e dai GD con la Senatrice Monica Cirinnà, con la senatrice Assuntela Messina e con l’onorevole Ubaldo Pagano per discutere appunto sul DDL Zan e la legge contro la violenza verso l’omolesbobitransfobia, la misoginia e la disabilità. Frutto dell’incontro fu un O.d.G. da presentare al Comune affinchè si facesse promotore di iniziative atte ad accelerare l’approvazione del DDL. Dopo aver atteso un po’ a causa del covid-19, l’O.d.G. è tornato di forte attualità essendo il DDL fermo in Senato per la sua approvazione. Si tratti di una grande battaglia di civiltà e di tutela dei diritti dei cittadini, indipendentemente da ceto, religione, razza, censo, genere. Per questo l’O.d.G. è stato sottoposto all’attenzione di tutte le forze politiche di Conversano ed ai capigruppo presenti in consiglio comunale per chiedere di sottoscriverlo così da farne un documento unitario da presentare alla Giunta comunale. L’O.d.G., che possiede l’approvazione della senatrice Assuntela Messina e del consigliere comunale Mario Loiacono, sarà presentato alla conferenza dei capigruppo, che hanno fatto già sapere, da indiscrezioni, di essere proni ti a votarlo.
Di seguito l’O.d.G.
Ordine del giorno a sostegno del Disegno di Legge contro omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo
(DDL n° 569, d’iniziativa dell’Onorevole Alessandro Zan)
PREMESSO CHE
- Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso dalla lista delle “malattie mentali” l’omosessualità; data divenuta tappa storica per la piena affermazione dei diritti umani e individuata come ricorrenza ufficiale per la Giornata Internazionale contro l’Omofobia sia dall’Unione Europea che dalle Nazioni Unite
CONSIDERATO CHE
- l’art. 3 della Costituzione italiana recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”
- la piena affermazione dei diritti umani è un obiettivo fondamentale che il Legislatore deve assumere come impegno prioritario ed a cui devono partecipare, nell’ottica del principio della leale collaborazione, tutte le Istituzioni della repubblica italiana
- si susseguono da anni, come evidenziato anche dagli organi di stampa, fatti di cronaca legati all’aumento del numero, della gravità e della ferocia di atti di violenza nei confronti di persone omosessuali e transessuali, anche nel pieno centro di molte città italiane
CONSIDERATO INOLTRE CHE
- con l’approvazione della Legge 76/2016 sulle Unioni Civili e sulle convivenze il Legislatore italiano ha permesso il raggiungimento di un traguardo fondamentale per il nostro Paese, garantendo un riconoscimento davanti alla Legge per le coppie omosessuali;
- con la Legge richiamata al punto che precede, è iniziato un cammino che ora necessita di essere continuato attraverso una legge sul contrasto all’omolesbobitransfobia, a cui si aggiungono misoginia ed abilismo;
- nel corso della 17° Legislatura il Parlamento italiano ha tentato di introdurre nuove norme in materia, con l’obiettivo di prevedere un allargamento della sfera di applicazione della L. 654/1975 e del D.L. 122 del 1993 convertito, con modificazioni dalla L. 205/1993 (cosiddetta legge Mancino).
- tale intervento doveva essere volto ad estendere la sfera di applicazione delle sanzioni già individuate per i reati qualificati dalla discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi anche alle fattispecie connesse all’omofobia, alla transfobia, alla misoginia e all’abilismo;
- il nostro Paese resta in ritardo nell’introdurre norme incriminatrici espressamente rivolte alla tutela delle vittime di odio omofobico, transfobico, misogino ed abilista;
- in data 18 gennaio 2006 il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione avente ad oggetto il fenomeno dell’omofobia in Europa; con tale risoluzione il Parlamento Europeo chiedeva agli Stati Membri, fra le altre numerose azioni, “di adottare qualsiasi altra misura che ritengano opportuna nella lotta all’omofobia e alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale e di promuovere e adottare il principio dell’uguaglianza nelle loro società e nei loro ordinamenti giuridici”, rilevando al contempo che “non tutti gli Stati membri hanno introdotto nei loro ordinamenti misure atte a tutelare le persone GLBT, come invece richiesto dalle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE, e che non tutti gli Stati membri stanno combattendo le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e promuovendo l’uguaglianza“
- l’Italia non si è ancora dotata di una legislazione idonea a punire l’odio e la violenza animati da omofobia e transfobia, così mancando di tutelare, con piena effettività, i propri cittadini;
VISTO CHE
- alla Camera dei Deputati è stato approvato il DDL avente n° 569, noto come legge Zan, il quale si propone di realizzare un quadro di maggior tutela delle persone omosessuali e transessuali, cercando di colmare il vuoto normativo esistente;
- con il Decreto Legislativo n°21/2018 si è realizzato un generale riordino della materia penale, in cui il Legislatore ha introdotto nel Codice Penale fattispecie di reato prima non codificate, quali la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, nonché l’istigazione a commettere o il commettere atti di discriminazione o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; in particolare l’art. 604 ter ha codificato la circostanza aggravante per tutti i reati, fatta eccezione per quelli punibili con l’ergastolo, commessi con le finalità discriminatorie elencate .
- il ddl Zan, così come altri testi reperibili, mirano ad estendere l’efficacia delle suddette norme incriminatrici ai reati «fondati sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere, sul sesso o sulla disabilità»;
ciò premesso e considerato
IL CONSIGLIO COMUNALE
RITIENE PRIORITARIO sollecitare il Legislatore italiano ad agire nel senso auspicato dal Parlamento Europeo con Risoluzione del 18 gennaio 2006 avente ad oggetto il fenomeno dell’ “omofobia in Europa”
AUSPICA che il Legislatore italiano Voglia finalmente addivenire all’approvazione di norme volte alla punizione dei reati fondati sull’odio verso le persone omosessuali, bisessuali e transessuali, colmando un vuoto giuridico di tutele ormai ingiustificabile;
IMPEGNA il Sig. Sindaco a trasmettere il presente atto al Presidente della Camera dei Deputati e alla Presidente del Senato della Repubblica ed a farsi promotore, in tutte le sedi opportune, dell’adozione di norme volte a promuovere la piena parità delle persone oggetto delle predette discriminazioni legate al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità.
On. Ubaldo Pagano, commissario provinciale PD
On. Marco Lacarra, segretario regionale PD
Conferenza provinciale delle donne
Conferenza delle donne di Conversano
Circolo PD Conversano
Cittadini Protagonisti
Conversano Futura
GD
Movimento Politico Punto
Partito della Rifondazione Comunista
Partito Socialista Italiano
Progetto Politico Conversano
Quark
Valore Futuro