On. Palmisano (M5S), bonifiche ambientali in Puglia
«E’ stato firmato il decreto che autorizza la bonifica a Brindisi dell’ impianto di discarica ad Autigno. E’ uno dei sei progetti della regione Puglia che sarà finanziato dal Pnrr». A comunicarlo è l’ On. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle), a margine dell’atto con cui il Ministero della Transizione Ecologica ha stanziato 500 milioni di euro per le bonifiche dei siti orfani. E tra questi c’è l’area di 240mila metri quadri nel territorio di Brindisi. Le altre cinque aree sono: “Ex Opificio L.a.o. srl nel comune di Troia (Fg), “Ex Opificio Zincherie Adriatiche” a Diso (Le), “Ex Inceneritore Rsu/Saspi a Lecce, “Discarica Colacicco” due lotti a Santeramo in Colle (Ba). «Un risultato raggiunto grazie al prezioso lavoro della sottosegretaria alla Transizione Ecologica Ilaria Fontana (Movimento 5 Stelle) che ha seguito con attenzione l’iter del decreto e l’assegnazione di questi fondi per i diversi territori, portando a compimento una azione iniziata dal ministro Sergio Costa con il suo decreto del 29 dicembre del 2020 che aveva stanziato i primi 106 milioni di euro. Ora il Ministero della Transizione Ecologica stanzierà altri 500 milioni di euro del Pnrr, per un finanziamento totale di 606 milioni di euro per la bonifica di questo tipo di luoghi inquinati. Si tratta di risorse fondamentali -prosegue l’on. Valentina Palmisano -per il recupero di aree dismesse e che da tempo attendevano interventi di recupero». A metà novembre le regioni, tra cui la Puglia hanno comunicato l’elenco dei propri “siti orfani” al Ministero per la Transizione Ecologica. Si tratta di sei siti pugliesi per complessivi 991mila metri quadrati di superficie da bonificare. Per sanificare questi luoghi verranno assegnati una parte dei 606 milioni di euro destinati a questo tipo d’intervento. «Attraverso queste misure si implementano processi che puntano alla tutela ambientale, uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche -conclude l’on. Valentina Palmisano- permettono di immaginare un futuro diverso per aree in passato utilizzate per attività illecite, e che ora possono guardare ad una ritrovata sostenibilità ambientale».