Bari, presentato il progetto P.A.S.SA
È stato presentato ieri mattina nella sala giunta di Palazzo di Città, il progetto P.A.S.SA – Partecipazione e Aggregazione tra Sport e SAlute, sostenuto da Fondazione con il Sud, che sarà realizzato al San Paolo con l’obiettivo di rafforzare i legami sociali e il senso di comunità del quartiere intorno a un vasto programma sportivo, formativo, culturale e ricreativo.
Capofila di progetto è l’ASD Scuola di ciclismo Franco Ballerini, in collaborazione con la Polisportiva Renshi, l’ASD Playsport Time, la cooperativa sociale I Bambini di Truffaut, l’associazione a supporto delle famiglie con autismo ASFA Puglia, l’APS Marcobaleno – Gli amici di Marco e Fabrizio Partipilo, il Laboratorio Com, gli I.C. Don Milani e Grimaldi-Lombardi, il Comune di Bari, l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione, l’Ordine dei Medici Chirurghi, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e la Federazione Ciclistica Italiana.
Hanno illustrato il progetto l’assessore comunale allo Sport Pietro Petruzzelli, il presidente dell’Asd Scuola di ciclismo ‘Ballerini’ Giuseppe Marzano, il presidente del Municipio III Nicola Schingaro, il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Bari Franco Lavalle, il presidente del Cip Giuseppe Pinto, il vicepresidente vicario Fci Carmine Acquasanta e altri rappresentanti dei partner di progetto.
Valorizzare il ruolo che lo sport, strumento di coesione e aggregazione, mantiene nei processi di trasformazione urbana e sociale. È questo l’obiettivo di P.A.S.SA!, attraverso il quale si vuole realizzare nel quartiere San Paolo uno Sport & Community Hub, uno spazio dove mettere al centro la relazione persone-comunità tramite la pratica sportiva integrata con azioni culturali, ricreative, di welfare.
Il progetto, del costo di 271.996 euro, per 36 mesi consentirà a circa 400 tra adulti e minori, anche con disabilità, di praticare gratuitamente un’attività sportiva tra ciclismo, karate, basket, pallavolo, calcetto, aerobica, ballo, danza.
Sedi delle attività sportive saranno il Bikepark “Nessuno escluso” della scuola di ciclismo Franco Ballerini, le palestre del Municipio III e gli spazi (palestre e campo da calcetto) degli istituti scolastici partner. Per la scelta dello sport da praticare sono previsti degli open day durante i quali i minori saranno guidati e orientati da un’equipe medico-sportiva.
Inoltre, in virtù del partenariato con l’Ordine dei medici chirurghi, alcuni pediatri del quartiere saranno coinvolti per sperimentare un modello innovativo di somministrazione di attività fisica come “medicina” per malattie quali obesità, diabete, disturbi cardiaci, ma anche in chiave di prevenzione.
Saranno inoltre avviati laboratori di realizzazione di cortometraggi per narrare lo sport dal punto di vista dei ragazzi, di cartoni animati finalizzati a trasmettere i valori dello sport, di circo sociale per promuovere inclusione e integrazione sociale, di promozione di stili di vita sana e di educazione stradale per ciclisti.
Tra le varie attività, sono previste ciclopasseggiate, un torneo di municipio che coinvolgerà le altre realtà sportive, e Giochi senza confini, manifestazione sportiva itinerante che interesserà anche i tre parchi del quartiere San Paolo (Parco Giovanni Paolo II, Pineta Romita, Parco della legalità).
“Questo progetto – ha dichiarato Pietro Petruzzelli -, sin dal nome, invita a passare avanti, a crescere e a muoversi oltre i confini attraverso lo sport, che diventa strumento di stimolo e di crescita delle relazioni tra le persone e rappresenta quel legame che attraverso azioni integrate culturali, ricreative e di welfare, unisce i membri della comunità. L’amministrazione da sempre persegue l’obiettivo di ‘fare comunità’ nei diversi territori attraverso lo sport. Ringrazio quindi tutte le realtà coinvolte, in particolare la Fondazione Con il Sud, che ha offerto un sostegno finanziario importante a questa iniziativa, nella quale saranno coinvolti tanti ragazzi e ragazze, donne, persone con disabilità che frequenteranno questo grande hub che è la scuola Ballerini insieme alle altre palestre del Municipio. Inoltre, insieme all’Ordine dei Medici, realizzeremo una sperimentazione che riguarda alcune malattie croniche non trasmissibili, come il diabete, i problemi cardiaci, l’obesità infantile: in sostanza, proveremo a sostituire le prescrizioni dei farmaci con la pratica sportiva, pur sapendo che ovviamente alcuni farmaci rimangono indispensabili per la cura delle patologie. In questo percorso, quindi, lo sport non sarà visto semplicemente come impiego del tempo libero, ma assumerà la dignità di momento essenziale della vita di tutti”.
“P.A.S.SA.! – ha aggiunto Giuseppe Marzano – consentirà tra l’altro ai cittadini di frequentare e vivere i luoghi pubblici, e quindi di riappropriarsi degli spazi urbani fino ad ora poco utilizzati, come ad esempio i tre parchi del quartiere”.
“Come amministratore del Municipio III – ha detto Nicola Schingaro – sono fiero di poter ospitare questo evento, oltretutto organizzato dalla scuola Ballerini, un fiore all’occhiello del nostro territorio. Il grande merito di questa iniziativa, a mio parere, è l’idea di coniugare alla perfezione l’attività sportiva con l’inclusione sociale, puntando l’attenzione sulle fragilità fisiche e psicologiche e, in definitiva, su quel senso di solitudine che ogni giorno incontriamo nella nostra comunità. La cosa che più mi rende fiducioso nella riuscita del progetto è la lunga durata: tre anni, un tempo congruo, che consentirà di realizzare un programma di ampio respiro a tutto vantaggio del quartiere”.
Franco Lavalle ha poi osservato come “lo sport rivesta una grande importanza non solo come terapia medica, ma anche come crescita psicofisica e caratteriale, in quanto si basa sulla lealtà e sulla correttezza dei comportamenti dei singoli, caratteristiche che poi si ritrovano in una società più coesa”, mentre Giuseppe Pinto ha sostenuto che “il progetto intercetta pienamente la ‘fame di sport’ espressa dagli abitanti del quartiere sin da quando si tennero i Giochi paralimpici, sei giornate che videro protagonisti oltre 1500 alunni delle scuole, e che annullarono completamente la distinzione tra gli atleti diversamente abili e gli altri”. Infine, Carmine Acquasanta ha parlato del valore dell’iniziativa come “messaggio di sport e di coesione, partecipazione e abnegazione, che per questo va sostenuta e prolungata quanto più possibile”.