“Sei su otto delle opere commissariate in Puglia presenta criticità di diversa natura, per lo più riconducibili alla complessità delle procedure, all’ottenimento di provvedimenti di VIA o pareri afferenti al Ministero dei Beni Culturali. Difficoltà che rallentano la realizzazione delle opere e che, considerata la rigidità dei vincoli europei sui tempi entro cui vanno spese le risorse del PNRR, rischiano di tornare all’Unione Europea, lasciando così immutato il gap infrastrutturale che queste opere possono contribuire a ridurre; occorre un cambio di marcia”. Lo afferma il deputato di Forza Italia Gianluca Rospi, autore nel 2018 del decreto per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova, commentando il Rapporto annuale sullo stato di avanzamento delle opere commissariate, trasmesso al Parlamento dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Nel rapporto vengono segnalate criticità di vario genere sulla tratta Termoli-Lesina per il completamento del raddoppio Pescara – Bari, sulla tratta ferroviaria Napoli – Bari, sull’adeguamento del tratto tra Foggia e San Severo e della Tangenziale Ovest di Foggia della S.S. 16 Adriatica, sull’adeguamento della S.S. 89 Garganica, sulla S.S. 275 Maglie-Santa Maria di Leuca e sul Parco della Giustizia di Bari. Le uniche opere che, invece, sembrano viaggiare senza intoppi sono la direttrice ferroviaria Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia e il comando dei Vigili del Fuoco della BAT a Barletta.
“Il ‘modello Genova’ – ricorda Rospi – si è rivelato vincente all’epoca; perché non replicarlo anche per le 102 opere commissariate, la maggior parte al Sud, per un valore di circa 100 miliardi? Penso, ad esempio, ai 29,4 miliardi destinati al Mezzogiorno per opere destinate all’adeguamento ferroviario, tra le quali le linee Bari-Napoli, Battipaglia-Potenza-Taranto e il raddoppio della Termoli-Lesina, fondamentali per tutto il Meridione e in grado di valorizzare l’intermodalità tra Campania, Basilicata e Puglia”.
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