Incontri su Xylella e Psr, Confagricoltura Puglia: la Regione può fare la differenza
È stato presentato questa mattina dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia il Piano Xylella 2022. Incontro importante, al quale è seguito quello sul Psr. Entrambi gli incontri hanno visto la partecipazione fattiva di Confagricoltura Puglia.
In merito al primo appuntamento per il presidente Luca Lazzàro “ci sono problematiche importanti da affrontare. Tra queste nella zona di contenimento dell’infezione non si può impiantare nulla delle specie arboree colpite del batterio, quindi neanche un agrumeto. Nell’affrontare la programmazione, compresa quella del Psr, dunque, dobbiamo capire cosa fare di quelle aree. Serve comprendere quali investimenti possono essere fatti in una zona strategica per l’ambiente e l’economia della regione, come il Tarantino e il Sud Barese. Anche per la partecipazione a progetti di filiera, come quelli previsti del Pnrr, una zona importantissima verrebbe penalizzata a danno di tutta la Puglia”.
Per quanto riguarda la riunione di Partenariato del Programma di sviluppo regionale si è ragionato sullo stato dell’arte e sull’avanzamento della spesa.
“Va ricordato – evidenzia in questo caso Lazzàro – che l’Assessorato all’Agricoltura con Donato Pentassuglia ha accelerato in modo sostanziale evitando un taglio da 150milioni di euro sulla vecchia programmazione. Quello che rimane, circa 29 milioni, dovrebbe essere recuperato con la proroga che la Regione ha chiesto e che Confagricoltura sostiene. Come è sostenuta dai parlamentari europei Raffaele Fitto e Paolo De Castro. In questo modo la Puglia dovrebbe recuperare nei primi mesi di questo anno”.
Per la nuova programmazione, per Confagricoltura Puglia, serve invece andare incontro alle esigenze delle imprese. È importante puntare sugli oliveti, sui seminativi, sulle eccellenze, sulle nostre Doc, Dop e Igt. Come è importante valorizzare la zootecnia pugliese che nell’ultimo Psr è stata ingiustamente trascurata.
“Su questo – specifica – ci dobbiamo cimentare, su come immaginiamo la Puglia da qui a sei anni, recuperando un gap importante dato anche dal vecchio Psr e investendo su uno nuovo che non escluda nessuno. Su questo, ma anche sul credito di imposta, sul Pnrr, sui programmi di filiera dobbiamo dare quella spinta che all’agricoltura pugliese serve. In questo modo, la regione può fare la differenza anche in un drammatico momento di crisi economica aggravato dai costi energetici fuori controllo”.