Gioia, si alza il sipario sul Festival “TeatroLab 2.0 CHIÈDISCENA”
di ANTONELLA CAMPAGNA – Dopo due anni, il Teatro Rossini di Gioia del Colle torna ad ospitare il Festival “TeatroLab 2.0 CHIÈDISCENA”. Dal 2 all’8 maggio, Sic! ProgettAzioni Culturali, con il patrocinio del Comune di Gioia del Colle, in partnership con l’IISS “Canudo Marone Galilei” di Gioia del Colle, Etoile Centro Teatrale Europeo di Reggio Emilia e Casa dello Spettatore di Roma, dirigerà e coordinerà la IV edizione della kermesse, che quest’anno ospiterà la celebre performance urbana “The Nelken Line”, omaggio a Pina Bausch, oltre a spettacoli realizzati da scuole superiori e associazioni culturali provenienti da tutta Italia.
La serata inaugurale, lunedì 2 maggio alle ore 20.30 (in replica anche l’8 maggio a chiusura del Festival), sarà affidata, come da tradizione, a 25 studenti del laboratorio teatrale “Chièdiscena” dell’I.I.S.S. “Canudo Marone Galilei” di Gioia del Colle che rappresenteranno lo spettacolo “Al calore delle stelle”, una produzione Sic! ProgettAzioni Culturali, con la regia di Maurizio Vacca ed aiuto regia Anna Maria Stasi.
Ed è proprio Angelo Maurizio Vacca, Direttore artistico Festival Teatrolab 2.0 Chièdiscena, che spiega qual è l’essenza del Festival.
«Le fondamenta di TeatroLab – dice – sono nel laboratorio teatrale “Chièdiscena”. Questo perché lo spettacolo che fa da protagonista durante l’intero festival è il prodotto finale di questo percorso, che vede messe in gioco le emozioni di ragazzi provenienti dai tre istituti scolastici superiori di Gioia del Colle. TeatroLab è tutto loro, è il loro momento, è la conclusione di un percorso e poi l’inizio di un altro nuovo. Perché tutto ciò che si è creato nella collaborazione e nel confronto dei loro mondi diversi, dopo mesi di prove e lavoro, possa essere messo a disposizione di tutti coloro disposti ad ascoltare. Perché in fondo il teatro funziona solo se ognuno riesce a ritrovare parte di sé in ciò che viene raccontato dagli attori in scena».
Il laboratorio delle arti dello spettacolo dedicato alle giovani generazioni rappresenta un’esperienza che avvolge i partecipanti nel confronto con numerosi aspetti e sfumature. Infatti, continua Vacca : «diversi sono gli eventi presenti nel programma del festival, che oltre ai consueti spettacoli messi in scena da ragazzi provenienti da tutto il territorio nazionale, vede anche incursioni urbane, laboratori, attività culturali. Caratteristica del nostro festival è anche la partecipazione, come staff di accoglienza e come staff di critica, dei ragazzi coinvolti nell’alternanza scuola-lavoro prevista dagli istituti superiori gioiesi».
Ma qual è la forza di questa manifestazione?
«La forza del festival è che nasce da una necessità, della quale l’associazione Sic! ProgettAzioni Culturali sceglie di farsi carico. La necessità è quella che i ragazzi hanno di mostrarsi per ciò che sono, in un luogo che abbia rispetto di loro e delle loro diversità. Parliamo di emozioni, ovviamente, emozioni che hanno bisogno di una strada per uscire, emozioni comuni, che possono essere guida anche per tutti quei coetanei che durante le matinée vengono a vedere loro compagni raccontarsi, parlare di sé con determinazione e coraggio. Perché TeatroLab è anche avere la possibilità di essere ascoltati, di essere capiti e di capirsi. Infatti, il festival è un’espressione del coraggio. Non solo di tutti coloro che per mesi lavorano alla sua realizzazione. Ma soprattutto, è il coraggio di tutti i ragazzi che decidono di calpestare il palcoscenico del teatro Rossini, convinti che qualunque magia accadrà in un’ora su quelle tavole di legno, sarà necessaria a qualcuno, dopo esserlo stata a loro stessi».
Il Festival, nella sua IV edizione, avrà il suo cardine nella parola RIFIORIRE e la sua immagine simbolo in un campo di papaveri, fiori fragili e delicati ma al contempo simbolo di tenace resistenza e reazione, a rappresentare i sentimenti che gli organizzatori desiderano trasmettere alle giovani generazioni attraverso la pratica teatrale.