“La voce dell’endometriosi: informazione e prevenzione nelle scuole”: oggi la firma del protocollo a Bari
Si è tenuta questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo di Città, la sigla del protocollo d’intesa “La voce dell’endometriosi: informazione e prevenzione nelle scuole”, promosso dall’associazione “La voce di una è la voce di tutte” e siglato dalla commissione consiliare Pari opportunità insieme all’associazione “La forza delle donne” e alla LILT, con la collaborazione dell’assessorato alle Politiche educative e giovanili.
Il protocollo impegna le parti ad avviare progetti di informazione e sensibilizzazione sull’endometriosi nelle scuole aderenti, coinvolgendo i ragazzi e le ragazze di terza media e di scuola superiore.
All’evento sono intervenuti la presidente della commissione Pari opportunità Silvia Russo Frattasi, la delegata regionale dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte” Imma Nestola, la presidente dell’associazione “La forza delle donne” Krizia Colaianni, la delegata per la Città metropolitana per la LILT Maria Cataldo e il docente di ginecologia presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” Luca Maria Shonauer.
“La firma di questo protocollo – ha dichiarato Silvia Russo Frattasi – è frutto di un lavoro sinergico tra tutti i membri della commissione Pari opportunità e le associazioni promotrici e aderenti. L’endometriosi è una malattia invalidante, discriminante e ancora troppo poco considerata, e noi crediamo che meriti di essere trattata a scuola, luogo in cui la formazione deve riguardare non solo l’aspetto didattico ma anche e soprattutto la vita degli studenti”.
“L’endometriosi per anni è stata considerata un problema spesso invisibile che colpiva e interessava solo le donne – ha affermato Imma Nestola -. Oggi siamo in grado di affermare che questa patologia rappresenta un problema della società che deve mostrarsi pronta a prevenirla. Per questo è fondamentale fornire le dovute informazioni sulla malattia che possano interessare le donne ma anche gli uomini, affinché le persone che ne sono affette possano ricevere il giusto supporto”.
“Sono tre i criteri fondanti di questo protocollo – ha sottolineato Krizia Colaianni -: la prevenzione, la rete sociale e la corretta informazione. Il gemellaggio venutosi a creare con il coinvolgimento delle associazioni aderenti ci consente di discutere dell’endometriosi tenendo presente tutti gli aspetti coinvolti, da quello propriamente medico, non essendoci ancora diagnosi precoce, alle ripercussioni emozionali che porta con sé, fino ai retaggi culturali erronei, che vanno combattuti”.
“La Lilt non poteva che accogliere questo grande progetto nel suo centesimo anno di attività – ha precisato Marisa Cataldo. Ci battiamo molto, soprattutto nel settore della prevenzione primaria che include anche la patologia dell’endometriosi. Primo passo per arrivare alla individuazione della diagnosi precoce è proprio la diffusione della conoscenza della patologia avvicinandoci al mondo della scuola, affinché le giovani donne siano consapevoli, informate e sostenute dalle loro famiglie”.
“La scuola si trova ad essere filtro di diverse situazioni che coinvolgono il giovane nel passaggio all’età adulta – ha concluso Luca Maria Shonauer -; situazioni che spesso riguardano la salute, la parità di genere e i relativi problemi connessi. L’endometriosi è un invasore subdolo, ma non silenzioso, che coinvolge la paziente e la sua famiglia toccando tematiche complesse come la sessualità e la riproduzione. Il vero problema dell’endometriosi è non arrivare ad una diagnosi tardiva, proprio perché gli attuali trattamenti consentono alle pazienti di vivere una vita senza dolore”.
A sostegno dell’iniziativa, inoltre, nella piazzetta antistante la scuola Carducci la commissione Pari opportunità ha colorato una panchina di giallo, colore dell’endometriosi, installando una targa con QR code grazie al quale è possibile visionare un video esplicativo sulla malattia.