Mola di Bari: Sviluppo sostenibile, un principio etico e politico
In tanti sabato 11 febbraio hanno preso parte al terzo incontro organizzato dalle forze politiche Giangrazio Di Rutigliano, Progetto Mola e Italia Viva per Mola, presso il Palazzo Roberti Alberotanza, sempre nel solco della “Partecipazione” per una “Città Giusta & Sostenibile”.
Durante l’incontro è stato approfondito uno dei punti programmatici sul tema della città intesa non solo come edilizia ma come un sistema complesso che richiede, oggi più che mai, un approccio orientato verso una urbanistica sostenibile. “MOLA – CITTÀ, TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE” è stato l’argomento affrontato con esperti del settore: l’arch. Giuseppe CIACCIA, che ha trattato il tema della “TRASFORMAZIONE URBANA SOSTENIBILE”, l’ing. Antonino DELVECCHIO (Direttore Area Tecnica Lavori Pubblici Comune di Gioia del Colle) che ha presentato esempi concreti di URBANISTICA SOSTENIBILE e il sociologo dott. Leo PALMISANO che ha affrontato il tema della “SOCIALITÀ E TERRITORIO: SPAZIO, LUOGO, CULTURA E IDENTITÀ”.
L’arch. Giuseppe Ciaccia ha evidenziato come il concetto di sviluppo sostenibile costituisce un principio etico e politico, che implica dinamiche economiche e sociali compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e con la capacità delle risorse naturali di riprodursi in maniera indefinita. Lo sviluppo sostenibile nei piani e negli interventi sul territorio dev’essere valutato e considerato, nella loro priorità, secondo le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: Ambientale, Economica e Sociale. Per “SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE” si intende la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: di fornitore di risorse, di ricettore di rifiuti e di fonte diretta di utilità. All’interno di un sistema territoriale si intende la capacità di valorizzare l’ambiente in quanto suo “elemento distintivo”, garantendo al contempo la tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del patrimonio culturale. Per “SOSTENIBILITÀ ECONOMICA” si intende la capacità di un sistema economico di generare crescita duratura degli indicatori economici. In particolare, di generare reddito e lavoro. All’interno di un sistema territoriale si intende la capacità di produrre e mantenere all’interno del territorio il massimo del valore aggiunto combinando le risorse, per valorizzare la specificità dei prodotti e dei servizi territoriali. Per “SOSTENIBILITÀ SOCIALE” si intende la capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere. All’interno di un sistema territoriale si intende la capacità dei soggetti di intervenire insieme, efficacemente, in base ad una stessa concezione del progetto, incoraggiata da una concertazione fra i vari livelli istituzionali.
L’ing. Antonino Delvecchio nel suo intervento ha portato esempi concreti di sostenibilità in ambito urbanistico ed edilizio, sia dal punto di vista SOCIALE (mitigazione del degrado sociale, inclusione ed integrazione sociale), sia dal punto di vista AMBIENTALE (mitigazione del consumo del suolo, mitigazione degli impatti sulle matrici ambientali, riduzione dell’uso di risorse da carbon-fossile e utilizzo delle risorse rinnovabili) che dal punto di vista ECONOMICO (sviluppo del territorio, riqualificazione, recupero e rigenerazione degli ambiti urbani, recupero del patrimonio edilizio esistente). Gli strumenti per intervenire sono la PIANIFICAZIONE GENERALE (D.R.A.G e P.U.G.), la PIANIFICAZIONE ATTUATIVA E GLI INTERVENTI EDILIZI DIRETTI (Adozione di Protocolli Ambientali: NZEB; Interventi di recupero e ristrutturazione edilizia; Interventi di risanamento conservativo; Regolamenti e Norme atte ad incentivare il recupero e lo sviluppo economico e territoriale del patrimonio edilizio esistente).
Per il sociologo dott. Leo Palmisano è da tener presente l’interazione fra i diversi ambiti d’azione e non bisogna trascurare il buon funzionamento della struttura organizzativa comunale.