Polignano, la Serim presenta al pubblico il progetto Costa Ripagnola
Pietra locale per i rivestimenti interni e legno per i solai così da recuperare i trulletti in decadimento eliminando piastrelle in ceramica e cemento armato oggi presenti, rendendoli cellule alberghiere. Sette in totale in grado di accogliere gli appassionati di un turismo lento e sostenibile, a contatto con la natura. All’esterno di ogni cellula, basolato a secco e piccoli gruppi di macchia mediterranea. Ma anche una struttura amovibile in legno, da adibire a solarium, e servizi di ristoro dedicati ai visitatori del luogo che sarà finalmente aperto alla fruizione pubblica per attività legate al tempo libero e alla balneazione. Infine, valorizzazione degli itinerari archeologici e paesaggistici, preservando le grotte “dei Ladroni” e “del Guardiano”, le praterie perenni, il recupero della pineta e delle coltivazioni agricole tipiche. Il progetto della Serim nel tratto di Costa Ripagnola a Polignano si mostra al pubblico per la prima volta, direttamente nell’area interessata dal cantiere.
“Un primo appuntamento per illustrare, con chiarezza e trasparenza, ciò che stiamo portando avanti per riqualificare e ridare alla fruizione pubblica, in sicurezza, uno dei tratti del futuro parco di Costa Ripagnola – dichiara l’ingegnere Massimo Rubino, progettista Serim, che ha accompagnato nella visita un nutrito gruppo di oltre 50 persone composto da rappresentanti nelle istituzioni, referenti delle associazioni culturali, dirigenti scolastici, tecnici nonché semplici cittadini – I nostri interventi riguarderanno esclusivamente l’area privata a ridosso del demanio costiero. Non si procederà ad alcun ampliamento delle volumetrie e saranno preservate le tipicità naturalistiche, botaniche e agricole dell’area, proprio come indicato dalle prescrizioni del parco. Tutto viene effettuato sotto l’egida della Soprintendenza – prosegue il progettista Serim – che segue, passo dopo passo, i lavori di restauro. Ripristineremo i percorsi esistenti prima dello sfruttamento agricolo dell’area e valorizzeremo le ricchezze paesaggistiche e archeologiche del luogo. L’obiettivo finale è quello di un turismo lento e sostenibile – aggiunge l’ing. Rubino – per un tratto di 500 metri di nostra competenza dei 12 km totali della fascia costiera di Polignano, ma che possa soprattutto essere vissuto in futuro, oltre le fotografie scattate dalla Statale 16 che altrimenti rimarrebbero l’unico ricordo di un posto incantevole”.
Ad arricchire la visita l’illustrazione del geologo Vito Pellegrini, esperto e studioso della costa polignanese, che ha descritto l’evoluzione morfologica dei luoghi con particolare riferimento ad alcuni geositi che la contraddistinguono, come le dune costiere, le grotte e le cave costiere frutto dell’azione dell’uomo ma soprattutto del mare nei secoli. “Ci saranno presto nuovi appuntamenti dove accoglieremo chi oggi non ha potuto partecipare, visto il limitato numero di posti per questioni di sicurezza e preservazione dei luoghi – conclude l’ing. Rubino, progettista Serim – Ci soffermeremo con botanici e archeologi sulle altre peculiarità di quest’area e continueremo a cercare di coinvolgere in progetti concreti di tutela e pulizia dell’area demaniale le associazioni ambientaliste operative e attive sul territorio”.
All’iniziativa hanno preso parte l’Amministrazione di Conversano e Mola di Bari, i consiglieri di minoranza di Polignano, i referenti dei circoli didattici del paese e i rappresentanti delle associazioni culturali nonché una trentina di cittadini pugliesi curiosi di scoprire il progetto di valorizzazione portato avanti dalla Serim a Costa Ripagnola.