Bari: Silvana Calaprice sarà il Tutore civico per la tutela dei Diritti dell’Infanzia
Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità (31 voti su 31 presenti), la nomina di Silvana Calaprice a Tutore civico per la tutela dei Diritti dell’Infanzia del Comune di Bari. Si tratta della prima volta che il Comune si dota di questa figura prevista dall’articolo 44 dello Statuto comunale quale istituto indipendente, di garanzia, stimolo e promozione che non si occupa prioritariamente dei singoli casi, ma del rispetto dei diritti di tutti i minori da parte dell’amministrazione comunale e di altri soggetti che operano nella comunità.
In base allo Statuto, tale figura svolge la sua attività a tutela dei minori in piena libertà e, per l’intera durata del mandato, non può ricoprire cariche in partiti politici, movimenti di ispirazione politica o organizzazioni. Inoltre, il tutore dura in carica quanto il Consiglio comunale che lo ha eletto e decade con la proclamazione dei nuovi consiglieri eletti.
Silvana Calaprice è ordinaria di Pedagogia generale e sociale presso il dipartimento di Scienze della formazione, psicologia e comunicazione dell’Università degli studi Aldo Moro di Bari. Attualmente insegna Pedagogia sociale e interculturale (corso di laurea in Formazione primaria), Educazione degli adulti (corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione) e Pedagogia della famiglia (corso di laurea in Scienze pedagogiche).
“Occuparmi dell’infanzia, e non solo preoccuparmi quando i problemi sono già comparsi, sarà una delle mie attenzioni – ha dichiarato Silvana Calaprice -. Essere stata votata all’unanimità da tutto il Consiglio comunale è una dimensione che mi onora e ancora una volta dimostra che, per la nostra città, i diritti dei bambini non hanno correnti politiche. Per questo ringrazio tutti i consiglieri e il sindaco Decaro e, come ho già dichiarato, conto sull’aiuto e sui consigli che ognuno potrà darmi”.
“Il Consiglio comunale ha eletto il tutore civico per l’infanzia, una figura terza di garanzia a tutela dei nostri più piccoli concittadini – ha commentato il presidente del Consiglio comunale Michelangelo Cavone -. Sarà una sentinella attenta al rispetto dei diritti dei minori e sensibilizzerà le istituzioni al rispetto delle norme vigenti. Con la dottoressa Calaprice proveremo a immaginare una visione dello sviluppo della città che parta dalle esigenze dei bambini. In tutte le decisioni più importanti, nell’ambito delle materie di competenza propria del Comune – penso ai lavori pubblici, ai servizi sociali, allo sport, alla cultura -, infatti, è importante tener conto del punto di vista e delle esigenze dei più piccoli, perché la nostra possa diventare una città a misura di bambino.
Ieri il Consiglio comunale ha dimostrato grande senso di responsabilità arrivando a una decisione unanime alla prima votazione. Non è stato un percorso semplice, poiché i consiglieri hanno dovuto individuare il tutore tra 12 candidati, tutti professionisti con curricula autorevoli e con esperienze pluriennali nel settore, disponibili a svolgere un ruolo così delicato a titolo completamente gratuito. Per questo ringrazio tutti i candidati, con l’auspicio che possano ugualmente offrire il proprio contributo alle attività che saranno svolte dal tutore”.
Si ricorda che l’istituto del Tutore civico per la tutela dei Diritti dell’Infanzia prevede la vigilanza, a livello cittadino, sull’applicazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (del 20 novembre 1989, ratificata con legge n. 176 del 27 maggio 1991). Il tutore è tenuto ad agire secondo i quattro principi generali delineati dal Comitato ONU:
· non discriminazione (art. 2)
· migliore interesse del minore (art. 3)
· diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6): in tal senso il Tutore si adopererà con pareri non vincolanti affinché siano sempre tutelate e sostenute la maternità e la genitorialità, specie in presenza di condizioni di indigenza da parte del nucleo familiare
· partecipazione e rispetto per l’opinione del minore (art. 12).
Ha il compito, quindi, di promuovere azioni volte a incrementare la conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sul territorio comunale, nonché la diffusione di una cultura basata sulla centralità di tali diritti in ogni ambito, favorendo al contempo la partecipazione di bambini e adolescenti in qualsiasi contesto vengano prese decisioni che li riguardino.
Tra le funzioni previste, vi è anche la raccolta di segnalazioni e bisogni provenienti dai minori, dalle famiglie, da associazioni ed enti su episodi di violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Al tutore spetta la segnalazione all’autorità competente di ogni forma di discriminazione tra le persone di minore età nei diversi contesti, collaborando con la rete dei servizi incaricati in materia di tutela dei diritti fondamentali dei minori. Allo stesso modo è tenuto a segnalare il rischio o il danno a minori derivante da situazioni ambientali carenti o inadeguate alle competenti amministrazioni pubbliche o all’autorità giudiziaria in caso richiedano interventi immediati di ordine assistenziale o giudiziario.
È, inoltre, tenuto a proporre la Città di Bari quale parte civile in procedimenti penali aventi ad oggetto violazioni dei diritti dei minori, a presentare al sindaco l’impugnazione di atti lesivi di diritti di minori davanti alle magistrature di ogni ordine e grado, previo parere espresso dall’avvocatura comunale, e a presentare, con formale istanza, l’annullamento o il riesame di atti amministrativi ritenuti lesivi degli interessi delle persone di minore età, nell’ambito dei propri poteri di vigilanza, impulso e sollecitazione agli organi ed uffici.
Il tutore condivide la propria attività con il Garante nazionale e il Garante regionale dei diritti del minore, nonché sollecita l’adozione di provvedimenti normativi in favore e a tutela dei diritti dei minori presenti sul territorio cittadino, con particolare attenzione per le categorie di minori vulnerabili, quali i MSNA (minori stranieri non accompagnati), i minori con disabilità, i minori istituzionalizzati e quelli presenti negli istituti penali.
L’incarico è gratuito e non dà diritto ad alcun compenso, fatto salvo il rimborso per le spese sostenute e documentate per l’espletamento dell’incarico.