Rapporto Banca d’Italia, il commento del Presidente di Confindustria, Sergio Fontana

“Non è più tempo di perdere tempo. L’indagine sulla congiuntura economica annuale dell’economia pugliese di Banca d’Italia conferma tale ipotesi. Benché i principali fattori economici siano in crescita con un pil aumentato del 3,3%, superiore del 1,9% rispetto al periodo pre-pandemia, nel 2022 l’andamento del settore industriale si è indebolito per le difficoltà di approvvigionamento e il rincaro dei costi di materie prime e beni energetici, cresciuti anche a seguito del conflitto russo-ucraino. Le prospettive per i prossimi mesi prevedono un rallentamento della crescita e siamo preoccupati per la dinamica degli investimenti delle imprese, attesa in peggioramento”.

Così il Presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana a margine della presentazione del rapporto di Bankitalia.

“Le nostre imprese – continua il Presidente Fontana – hanno mostrato grande vivacità e resilienza. L’indagine evidenzia che a trainare la crescita sono stati in particolare i settori delle costruzioni e del turismo e che gli indicatori del mercato del lavoro registrano un miglioramento, ma è evidente che, in questa fase, risulta cruciale l’implementazione del PNRR e l’utilizzo delle risorse degli altri fondi europei per sostenere gli investimenti, in particolare quelli in tecnologie digitali e per l’efficienza energetica, per alzare finalmente il potenziale di crescita dell’economia nei prossimi anni, in vista di una ripresa più strutturale, stabile e duratura”.

Le stime della Banca d’Italia sulle risorse del PNRR, già assegnate agli enti territoriali della Puglia, prevedono un raddoppiamento della spesa per gli investimenti pubblici se saranno utilizzate nei tempi previsti, rispetto ai valori del triennio pre-pandemico.

“In un contesto in cui l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione – conclude il Presidente Fontana – pesano sia sulle famiglie, erodendo il potere d’acquisto, sia sulle imprese, a danno della liquidità e penalizzando gli investimenti, il nostro auspicio è che in tempi brevi si proceda alle riforme che il Paese attende da più di trent’anni. Le risorse per attuarle ora finalmente ci sono e non sono più ammissibili scuse. Quelle riforme che Confindustria auspica di avviare senza indugio: la riforma della giustizia e della pubblica amministrazione, una riforma del lavoro a tutto tondo orientata sulle politiche attive e sulla formazione del capitale umano, una riforma fiscale organica di cui non vediamo ancora traccia anche nell’ultimo decreto lavoro. Anche sul credito è necessario un intervento urgente, rafforzando gli strumenti di garanzia dello Stato per l’accesso al credito di piccole e medie imprese con l’obiettivo di raggiungere risultati prioritari quali: incremento del fatturato industriale, un maggior grado di utilizzo della capacità produttiva e l’espansione degli investimenti. Ecco perché la variabile temporale è fondamentale. È necessario fare presto e bene affinchè i progetti approvati si trasformino in opere concrete.”

 

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