Gioia del Colle, I consiglieri de “La Bottega” indagano sulle scelte dell’Amministrazione in materia di ambiente
Un’interpellanza che vuole gettare luce sulla nebbia, i dubbi e le contraddizioni delle politiche ambientali dell’amministrazione comunale di Gioia del Colle è quella presentata dai consiglieri comunali, Luca Nicastri e Milena Pavone. Un atto che vuole fare chiarezza su scelte dell’ente locale in materia di gestione dei rifiuti che appaiono poco lineari, poco coerenti e sembrano mettere a repentaglio gli sforzi dell’intera comunità locale.
Ricordando l’avvio del servizio di raccolta differenziata “porta a porta” nel novembre 2017, i consiglieri sottolineano l’importanza di educare i cittadini al corretto smaltimento dei rifiuti per ridurre quelli indifferenziati. Tale approccio mirava a ridurre i rifiuti secchi indifferenziati e trasformare i rifiuti differenziati in risorsa economica, con un potenziale impatto positivo sulla tassa locale TARI.
Tuttavia, l’allocamento di bidoni per il rifiuto indifferenziato in via Martiri delle Foibe solleva serie domande sul futuro di questa politica. Un’ombra che oltre a sembrare incoerente con gli indirizzi precedenti del Comune e a sollevare dubbi sul futuro sistema “porta a porta”, pare contraddire apertamente gli sforzi verso la differenziazione.
Nonostante i successi ottenuti in passato e i riconoscimenti nazionali per la differenziazione dei rifiuti, sembra che l’amministrazione comunale stia prendendo una direzione ambigua, mettendo a rischio i progressi finora compiuti. La sperimentazione delle “isole ecologiche” presso il Villaggio Azzurro è rimasta nel buio, mentre le azioni concrete per combattere l’abbandono di cicche per strada sono scarse e poco visibili nonostante manifesti apposti in alcune attività commerciali.
Le richieste avanzate nell’interpellanza sono dirette e immediate. I consiglieri chiedono spiegazioni sulle ragioni dietro l’allocazione dei bidoni indifferenziati, la loro destinazione e se si preveda l’abbandono progressivo del sistema “porta a porta”. Inoltre, si domandano se tali interventi siano previsti nei contratti con la ditta Navita e quali siano le azioni pianificate per contrastare l’abbandono di cicche per strada.
All’amministrazione comunale non resta che rispondere prontamente a questa interpellanza e a rendere conto delle sue scelte così da assicurare circa il futuro sostenibile per la comunità locale.