Bari, la risposta del Comune a Federalberghi sulla questione “Tassa di soggiorno”
La nota con cui Federalberghi, associazione di categoria appartenente a Confcommercio, protesta per una presunta esclusione dal Comitato consultivo per l’applicazione dell’imposta di soggiorno richiede, da parte del Comune di Bari, una risposta chiarificatrice.
Innanzitutto il Comune di Bari non ha accumulato alcun ritardo nell’istituzione del Comitato. Le procedure si sono svolte in modo rapido e sono state realizzate non dal sindaco – che non procede a tali attività – ma dal dirigente competente. Se nel corso del tempo si sono verificati ritardi nell’introduzione dell’imposta di soggiorno, essi sono stati determinati esclusivamente dalla pervicace ostilità, ai limiti del boicottaggio, espressa da Federalberghi verso una forma di tassazione di scopo moderna, applicata nella quasi totalità del Paese e largamente diffusa anche all’estero. L’utilità dell’imposta di soggiorno è peraltro largamente condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini baresi, consapevoli che il turismo rappresenta un bene prezioso che va contemporaneamente incentivato (con risorse specifiche) senza gravare sulla fiscalità dei cittadini stessi.
Ancora maggior sorpresa, se possibile, desta la critica rivolta al Comune per aver nominato all’interno del Comitato persone non baresi. Sul punto è evidentemente il caso di precisare che le designazioni dei componenti in questione sono state effettuate direttamente dalle associazioni di categoria e che il Comune vi si è adeguato, come è doveroso che sia. Dunque, le critiche di Federalberghi andrebbero rivolte direttamente alle associazioni designanti, tra cui anche quella cui aderisce Federalberghi. E, tuttavia, va precisato anche che l’obiettivo di migliorare l’attrattività della città di Bari richiede una capacità di dialogo supplementare e la forza di superare polemiche e incomprensioni.
Se il senso del comunicato di Federalberghi, al netto dei toni e degli argomenti utilizzati, è quello di richiedere maggiore apertura agli attori economici del territorio, favorendone la partecipazione, il Comune non ha pregiudiziali e si dichiara pronto a verificare possibili integrazioni della rappresentanza in modo da estendere la pluralità dei punti di vista e delle opinioni all’interno di un organismo di natura consultiva.