Cultura del Sud-Est: i giochi di carte più popolari dalle nostre parti
In Italia i giochi di carte spopolano ancora oggi, nonostante la massiccia presenza dei videogame e delle tante altre attrazioni digitali. Gli stessi giochi di carte godono ormai di un’incarnazione virtuale, ma chi ha dimestichezza con le partite disputate in spiaggia, sul treno o in casa con i parenti non trova grandi difficoltà ad approcciare il gioco a distanza, constatando per esempio la somiglianza tra le regole del Blackjack e quelle del Sette e Mezzo. Soprattutto nel Sud-Est dello Stivale sono tante le città in cui si gioca dal vivo e persino all’aperto, considerando che in diverse località vengono anche organizzate delle feste di paese in cui vengono imbastiti dei veri e propri tornei. È nel meridione, peraltro, che vengono utilizzati più volentieri i mazzi regionali, con i quali si danno vita a giochi differenti rispetto a quelli tipici delle carte francesi.
Trentuno
Un grande classico delle festività natalizie. Nel Trentuno si gioca tutti contro tutti al solo scopo di sopravvivere, in quanto al termine di ogni giro viene dichiarato il punteggio detenuto da ogni partecipante e solo chi possiede il più basso perde una delle vite a disposizione. Le carte numeriche conservano i rispettivi valori nominali, mentre le figure valgono 10 punti e l’asso 11. Le mani finiscono quando, dopo aver conseguito almeno 21 punti, uno dei giocatori “bussa” picchiando il pugno sul tavolo, indicando così che tutti gli altri avranno a disposizione un ultimo giro per provare a migliorare la propria condizione.
Bestia
La Bestia richiede tra i 3 ai 10 partecipanti e ricorda in gran parte il gioco della Briscola. In seguito alla distribuzione delle carte i giocatori effettuano una dichiarazione o licitazione per stabilire chi sarà attivo nella smazzata. Avviene dunque la fase del gioco della carta, in cui si deve rispondere a uno specifico seme (palo). Alla fine il piatto viene suddiviso tra i giocatori in considerazione delle loro prese, mentre chi resta a secco “va in bestia” ed è tenuto a versare l’equivalente del valore del piatto precedente, che alimentando così la posta in palio per la mano seguente.
Sette e Mezzo
Nel Sette e Mezzo, diffuso soprattutto in Campania e in Puglia, ogni giocatore deve affrontare da solo il mazziere nella speranza di ottenere un punteggio superiore al suo. Anche in caso di parità, infatti, sarebbe il banco a prevalere. Dopo aver ricevuto una carta iniziale si può effettuare una puntata e chiedere una o più carte aggiuntive, oppure “stare” accontentandosi semplicemente della prima carta. Le figure valgono mezzo punto, ma il re di denari, conosciuto per essere “la matta”, può assumere qualsiasi valore intero da 1 a 7 o, se necessario, aggiungere solo mezzo punto come tutte le altre figure. Se si superano i 7 punti e mezzo chiedendo troppe carte al mazziere, si “sballa” e si perde in automatico la mano.
Cucù
Noto anche come Saltacavallo, nel Cucù i partecipanti devono decidere se rimanere con la loro carta iniziale o se scambiarla con quella del giocatore alla propria destra, che è costretto ad accettarla a meno che non possieda un re, ossia il “cucù”. Quando lo scambio non è consentito, si è dunque costretti a rimanere con quella carta e non si può effettuare l’operazione con altri giocatori. Quando anche il mazziere ha completato le sue giocate, i partecipanti rivelano tutte le loro carte e chi possiede quelle dal valore inferiore perde una “vita”. Se uno dei giocatori eliminati riesce a parlare con uno di quelli ancora attivi, però, può sottrargli una “vita” e rientrare in partita.