Anniversario della morte di Borsellino: a Monopoli se ne ricorda “solo” l’associazione Quadrosfera
Imbarazzante assenza di testimonianze da parte della politica locale
“La nostra non sarà una democrazia compiuta fin quando non saranno chiariti tutti i punti oscuri di una tragica pagina della storia della Sicilia e dell’Italia tutta. Ne hanno diritto i familiari del giudice Borsellino e degli agenti morti, ne hanno diritto gli italiani“. A dirlo è Maria Falcone in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero tragicamente la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. Se il compito di fare luce sui tragici eventi è compito della magistratura, è compito e dovere di ogni cittadino, in primis le istituzioni, quello di tenere viva la memoria attraverso la testimonianza e il ricordo. A Monopoli c’è una piazza intitolata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, una piazza che lo scorso anno si rifece il look e che fu al centro di una manifestazione in pompa magna da parte dell’amministrazione comunale uscente, prossima all’imminente consultazione elettorale, una piazza in cui immancabilmente si fece riferimento a quelli che possono essere considerati degli eroi dei nostri tempi; Ma oggi, chi si è ricordato di Paolo Borsellino? Quali tra i politici locali di maggioranza e opposizione o rappresentanti a vario titolo delle istituzioni hanno pensato di andare a omaggiare il magistrato ucciso dalla mafia almeno con un fiore nei pressi della lapide posta in piazza? Nessuno, fatte eccezione per la consigliera Silvia Contento, presente comunque in qualità di cittadina come lei stessa ha voluto precisare. Eppure proprio in questi giorni molti monopolitani si erano stracciate le vesti sui social network in nome della legalità e del rispetto delle leggi a seguito dei fatti riguardanti l’Ospedale San Giacomo di Monopoli, peraltro al vaglio della magistratura. Ebbene, a fronte di questa sete di legalità, nessuno si è ricordato di omaggiare chi in nome della legalità ha versato il suo sangue. Strano paese il nostro, unico direbbe qualcuno a tal punto da avere un gioco tutto nostro, o forse un paese come gli altri, mi potrebbe obiettare qualcun’altro. Per fortuna, come già per Giovanni Falcone, ci ha pensato Pietro Brescia e la sua associazione “Quadrosfera” con una piccola cerimonia commemorativa a memoria di sani uomini e fulgidi rappresentanti dello stato italiano. Come ho avuto modo di dire in occasione dei fatti del San Giacomo, è dalle piccole cose che si comincia a difendere la legalità, anche dalle testimonianza come quella che oggi, forse, i nostri politici locali avrebbero dovuto fare. Anche lo stesso Pietro Brescia ha commentato così l’assenza di politici e rappresentanti delle istituzioni: “significa non avere memoria, significa non avere rispetto del sacrificio. Dopo Falcone che ricordammo, mi aspettavo un ripensamento, una riflessione, invece nulla”.
Cosimo Lamanna