Discarica Martucci, continuiamo sulla strada di sempre
L’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”, in una nota afferma: Abbiamo lottato per anni e non ci fermeremo di fronte a nulla, e non certo ora. Abbiamo compiuto un lungo percorso, ampiamente riconosciuto e apprezzato, ma non da tutti. Si poteva fare meglio e di più, forse, ma chi lo afferma avrebbe ben potuto agire e concretare le proprie convinzioni. Perciò né attacchi, critiche o disapprovazioni, tantomeno falsità e polemiche possono irretirci e interrompere la nostra azione. Chi ha conoscenza degli avvenimenti sa e chi, in buona fede, credesse a quanto falsamente si racconta provi a verificare. Andremo perciò avanti per la nostra strada, come sempre accogliendo consigli e contributi per la causa comune, quella della liberazione dal nostro territorio del mostro Martucci e della sua immediata messa in sicurezza, da qualunque parte essi provengano. Anzi approfittiamo di questo comunicato per ribadire, ancora una volta, la nostra ampia disponibilità ad includere nella nostra intrapresa chiunque voglia spendere impegno per la riuscita di questa ardua fatica, pronti a confrontarci sulle idee, proposte e strategie più opportune per raggiungere tali obiettivi. Ci siamo spesi tanto, in oltre un decennio di nostra ininterrotta presenza sul territorio, con attenzioni, cure assidue e instancabili sull’argomento, con responsabilità e costanza, ma anche e soprattutto con ricerca e studio degli atti, doverosi approfondimenti e conseguenti proposte. Un onere non indifferente dal punto di vista personale ed economico (la nostra associazione non ha contributi da alcuno). Nel far ciò abbiamo promosso dibattiti, assemblee pubbliche, convegni nonché chiamato in causa, all’occorrenza, la collettività per sostenere le azioni di protesta, a decine, promosse negli anni trascorsi, tenendo sempre informata l’opinione pubblica, con comunicati puntualmente inviati a tutti gli organi d’informazione (ne abbiamo contati oltre 150). Abbiamo accumulato un bagaglio di esperienza, conoscenza e competenza che ci viene comunemente riconosciuto e che abbiamo sempre messo a disposizione di tutti coloro che hanno a cuore, come noi, le sorti e il destino della nostra amata terra. Abbiamo scontato anche noi, come è giusto che fosse, la trafila dei comitati nascenti: spontanei, ribelli e contestatari, ma poco analitici, indagativi e, ancor meno, propositivi. Abbiamo compreso che le battaglie non si vincono solamente protestando, anzi, ma cercando di conoscere, indagare, esaminare per sapere e poter affrontare con cognizione di causa i decisori politici e sfidarli sulle scelte che andranno ad operare. Ecco perché siamo diventati dialoganti con le Istituzioni, per confrontarci ed eventualmente contestare decisioni non condivisibili in quanto a tutela del territorio e della salute dei cittadini residenti, scelte che non devono essere compiute sulle nostre teste e a nostro danno. Ciò anche a seguito della presenza formale e sostanziale di un nostro rappresentante, tecnico di alta valenza e capacità (dimostrate viepiù in questa circostanza), il professor Franco Fanizzi, ordinario di chimica generale ed inorganica presso Università del Salento, all’interno del Comitato Tecnico (cd. Tavolo Tecnico) votato dal Consiglio Regionale nell’ottobre del 2013 proprio per stabilire l’eventuale esclusione di Martucci da Piano Regionale dei Rifiuti. Ci siamo allo scopo maggiormente strutturati, costituendoci legalmente in associazione nel 2014, e avviato il nuovo corso. Da allora sia nel Tavolo Tecnico, con il valido, trainante e decisivo, apporto del prof. Fanizzi, sia con l’instaurazione di rapporti fitti con Enti Istituzionali, Regione, Comuni, ex Provincia, sia con autorità sanitarie, giudiziarie, di pubblica sicurezza (ASL, Direzioni sanitarie, Ares, Procura della Repubblica, NOE, Finanza) abbiamo informato, interloquito, discusso e ci siamo confrontati, sempre all’insegna della soluzione del pluridecennale problema Martucci. Abbiamo sempre avuto coscienza d’aver a che fare con poteri forti e straordinari, dal punto di vista dell’influenza e condizionamento delle scelte, e non ci siamo mai illusi di vincere battaglie in modo semplice e sbrigativo, perciò abbiamo resistito in pochi col tempo che trascorreva, ma ne siamo più che fieri. Non abbiamo girato a vuoto, come da talune parti si vuol lasciare intendere, ma siamo stati sempre in trincea a difendere il nostro territorio e a cercare di riconquistarlo alla libertà e salvaguardia che gli è dovuta. Cosi oggi lottiamo ancora su altri fronti, avendo intrapreso recentemente un percorso di appello alla giustizia, rilevata la sordità dei nostri interlocutori. Ed ecco quello che abbiamo messo in campo. Innanzitutto discutiamo dei siti alternativi e facciamo un po’ di chiarezza sul punto. Non è vero che il tema è stato trascurato e neanche recentemente. Andiamo per ordine: quando a circa metà del 2020, subito dopo la sospensione per pandemia, il tema della riapertura delle vasche di servizio e soccorso si riaffacciò fu immediata la nostra presa di posizione di deciso rigetto e contestuale richiesta agli organi preposti (Regione, Città Metropolitana e Comuni del bacino Martucci) di ricerca di nuovi siti di discarica (9 giugno 2020), senza che nessuno tra organi d’informazione (ovviamente tutti avvisati), forze politiche, associazioni e cittadini facessero eco a tale nostra proposta. Non vi è dubbio che allora eravamo nei termini per batter cassa sull’argomento. Ma non ci siamo fermati lì: quando la questione è tornata prepotentemente d’attualità, con l’approvazione della bozza di PRGRU da parte della Giunta Regionale, a metà ottobre scorso, abbiamo risollevato il problema nelle sedi opportune, fino ad inserire espressamente tale tema nell’atto di significazione (punto 4 di quel documento) prodotto dalla nostra Associazione, con l’adesione dei Comuni di Conversano, Mola, Rutigliano e Polignano, nei confronti del Consiglio Regionale, che precostituisce formale diffida e fondamento per il ricorso che si sta approntando. E ciò lo facevamo a ragion veduta per aver scoperto, da indagini da noi condotte, l’esistenza di un incarico che l’Ato Bari aveva affidato alla Provincia per competenza, verso la fine del 2014, e che aveva dato esito positivo con ben 28 siti individuati ed portati a conoscenza anche della Regione Puglia. Questo spiega anche l’arcano della disposizione licenziata dalla Giunta Regionale, a pag.9 della DGR 1651/2021 (di approvazione della proposta di PRGRU) che letteralmente prevede “Ritenuto opportuno prevedere nel Piano, nel rispetto delle competenze attribuite ai Comuni e ad Ager Puglia in materia di ciclo dei rifiuti urbani, l’attuazione delle azioni per il soddisfacimento del fabbisogno impiantistico di smaltimento di breve e medio periodo nel rispetto della seguente scala di priorità…. e al punto 3 recita “nuove volumetrie individuate su scala provinciale dai Comuni e dall’AGER, in qualità di ente esponenziale degli enti locali” e cioè che quei siti sono esistenti e conosciuti dalla Regione. Tutto ciò taglia la testa al toro. Ed ecco, anche, perché siamo tornati a chiedere qualche giorno fa un incontro a Regione e Città Metropolitana.
Pertanto ora siamo enormemente assorbiti da questo oneroso compito, senza però trascurare la perseveranza nel tallonare le indagini di monitoraggio successivo in corso presso il terzo lotto, commissionate dal Tavolo Tecnico, di concerto con Arpa e Uffici regionali preposti e lo sviluppo attuativo concreto dell’emendamento Martucci al PRGRU, che presenta aspetti pericolosi non trascurabili, ma anche prospettive positive da poter sfruttare, per le sorti del nostro proposito finale.
Lavoreremo sodo, come abbiamo sempre fatto e, mutuando la sollecitazione scaturita dall’incontro di qualche giorno fa del nostro Direttivo e Collegio dei Probiviri, facciamo appello a mantenere l’unità di intenti, rifuggendo polemiche, contrasti, strumentalizzazioni ed anzi chiamando chiunque voglia a collaborare con la nostra storica associazione, come peraltro abbiamo ampiamente fatto già in passato e continuiamo a fare con diverse associazioni del territorio tra Mola, Conversano e Rutigliano (Legambiente, Gaia, FAI, Arcobaleno, Pastori della costa, Forum sociale, Quark), magari anche iscrivendosi al nostro sodalizio.